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Il tradimento è una delle esperienze più traumatiche che una coppia possa vivere, poiché distrugge tutte le certezze che prima facevano da collante nella relazione.

Permettere ad un “terzo” di entrare nella propria vita significa, infatti, tradire il concetto del “noi” simbolo principale dell’unione, far crollare la fiducia reciproca, annullare tutti progetti in comune e mettere in dubbio anche se stessi.

Nel preciso istante della scoperta del tradimento muoiono i sogni, le aspettative, gli obiettivi  e tutti i programmi che si era deciso di portare a termine insieme.

Muore il “noi” per lasciare spazio all’ “io”, con tutto il carico di confusione, smarrimento e paura, stati d’animo tipici della costruzione di una nuova immagine di sé.

Quindi perdonare un tradimento è difficile, molto difficile, poiché è paragonabile all’elaborazione di un lutto.

Molti ci riescono, quindi non è impossibile… ma in che modo?

 

Le 5 fasi per superare un tradimento

Nell’uomo, l’elaborazione di un lutto avviene attraverso il superamento di fasi ben precise, collegate tra loro. La risoluzione di una fase permette il passaggio alla successiva e così via fino a che l’ultima sancisce l’elaborazione completa dell’evento traumatico.

A tal proposito, la Kubler-Ross distingue 5 fasi che, se superate con successo, portano a raggiungere l’obiettivo più importante dell’accettazione della perdita.

Se il tradimento è come un lutto, allora la sua elaborazione e la successiva scelta di perdonare possono essere lette alla luce delle considerazioni di questa autrice:

 

  • Negazione: La prima, e soprattutto più naturale reazione, è quella di negare l’accaduto; “Non può essere successo” o “Non è realmente accaduto” sono le classiche frasi che balenano nella nostra mente, pur di non prendere coraggio e affrontare un problema che non vogliamo vedere;

  • Rabbia: questa fase insorge quando falliscono tutti i tentativi di trovare proprie responsabilità e si scarica tutta la frustrazione e la delusione sul partner. “mi hai ingannata, non sei la persona che credevo tu fossi”, oppure “è tutta colpa tua se è successo, io ti ho dato tutto”. L’emozione prevalente è la rabbia verso il partner, poiché se c’è stato il tradimento, la colpa è unicamente la sua;

  • Negoziazione: il tradimento ora non è più negato. Semplicemente… non è accettato e sostituito dalla speranza di poter tornare indietro nel tempo ed evitarlo, di scendere a patti, di reagire al senso di impotenza trovando motivi e giustificazioni che spieghino l’accaduto. Questa è la fase dell’introspezione, della riflessione, del pensiero fisso alla ricostruzione dell’evento;

  • Depressione: in questo stadio il pensiero fisso è “tutto è inutile”, la rabbia, la frustrazione, l’ossessione, i sensi di colpa all’improvviso svaniscono. Si perdono le forze di agire e di reagire. Non si cercano più i colpevoli; niente può risanare questo grande dolore. “Non riuscirò mai a perdonarlo” o “Non mi riprenderò mai”. Sono sintomi tipici di un’accettazione passiva poiché “nulla potrà farmi tornare il sorriso”;

  • Accettazione: L’accettazione vera e propria nasce dalla definitiva presa di coscienza di quanto accaduto: si può andare avanti, indietro non si torna, non ci sono né vinti né vincitori ma solo due persone che ad un certo punto della loro storia si sono perse. Il tradimento ha portato dolore e frustrazione, adesso però lo si può utilizzare per imparare dai propri errori e quindi si può superarlo.

 

E allora credeteci, la risposta è SI, si può perdonare un tradimento.

 psicosintesioggi.it

 

Se vuoi perdonare, ricomincia ad amare!

Può sembrare solo una rima senza senso ma ricominciare ad amare è il punto di partenza verso una (ri)costruzione del rapporto. È necessario agire con amore nei confronti del partner che ci ha traditi, aprire il cuore al sentimento che proviamo per lui e credere alla sua forza.

Non è mai troppo tardi per salvare un amore, quello vero!

E allora rimbocchiamoci le maniche e cerchiamo di:

  • Ascoltare con attenzione e capire i bisogni più profondi dell’altro;

  • dedicare tempo alla coppia, il giusto tempo solo per voi due, nel corso del quale tutto il resto diventa sfondo;

  • non rinfacciare e non rimuginare sul passato; se sei pronta a perdonare significa che puoi andare oltre e guardare avanti. Il passato non dovrà più incidere sulla vostra relazione presente.

 

Ricorda sempre che tutto parte da te, sei tu che scegli di impegnarti ed intraprendere questo percorso, tortuoso o rettilineo che sia. Quando riesci a perdonare un tradimento vuol dire che hai scelto il percorso più giusto per te e per voi e, comunque vada, potrai sempre essere fiera di te stessa.

 

Non riesco a perdonare: che fare?

Se alla fine di questo periodo di riflessione non senti di avere le capacità per perdonare, probabilmente hai già deciso: chiudi la relazione.

Se non riesci a stare tranquilla quando sai che è in compagnia o se dargli fiducia ti costa uno sforzo emotivo enorme, allora stai mostrando i sintomi di un rapporto diventato disfunzionale.

Ed a questo punto:

  • Meglio lasciarlo subito piuttosto di rimandare a data da destinarsi ed accrescere in te il risentimento nei suoi confronti;

  • sentiti comunque soddisfatta di te stessa: ci hai provato e ciò richiede un atto di coraggio e sincerità non accessibile a tutti.

 

Allora prenditi del tempo per te stessa, per i tuoi bisogni e per le tue necessità.

Non è impossibile trovare di nuovo un partner che ci faccia battere il cuore!

 

Dott.ssa Cristina Colantuono

Psicologa Psicoterapeuta

Specialista in sessuologia

 

Veronica Pacifici

Studente di Psicologia